Banca MB S.p.A.

Autorizzazione al deposito della documentazione finale della procedura di liquidazione coatta amministrativa
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di ap
Autorizzazione al deposito della documentazione finale della procedura di liquidazione coatta amministrativa
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Riconoscimento della privacy come diritto fondamentale per il buon funzionamento delle democrazie, lotta sui social media ai messaggi inneggianti al terrorismo, più intensa cooperazione tra le Autorità che tutelano i dati personali e quelle che operano a tutela dei consumatori e della concorrenza, riduzione dell’errore umano nelle violazioni dei dati.
Queste sono alcune delle linee strategiche definite nel corso della quarantunesima conferenza internazionale delle Autorità per la protezione dei dati (ICDPPC), dal titolo "Convergence and connectivity raising global data protection standards in the digital age", che si è tenuta a Tirana (Albania) dal 21 al 24 ottobre scorso.
Le oltre 120 Autorità intervenute all’evento annuale hanno lavorato per definire un programma di lavoro comune, che possa rafforzare la protezione dei dati su scala globale. Hanno quindi adottato sei risoluzioni.
La "Risoluzione sulla privacy come diritto umano fondamentale e prerequisito per l’esercizio di altri diritti fondamentali", che ha visto come co-sponsor il Garante italiano, riconosce il ruolo fondamentale di questo diritto per il corretto funzionamento delle democrazie sottoposte, tra l’altro, ai rischi generati dalla profilazione e dall’uso di messaggi manipolatori in campo politico. A tale proposito, è stato chiesto un fattivo intervento anche a governi, legislatori e mondo imprenditoriale.
Nella "Risoluzione sul ruolo dell’errore umano nei data breaches" viene messa in evidenza la necessità di un’adeguata formazione del personale, di ulteriori misure per la riduzione del rischio e della costituzione di un archivio globale dove tener traccia delle violazioni.
La "Risoluzione sulla promozione di strumenti pratici di breve e lunga durata e una continuativa strategia giuridica per un’efficace cooperazione nell’enforcement transnazionale" propone, tra i vari punti, la mappatura di eventuali impedimenti giuridici riscontrati nelle procedure di cooperazione, così da favorire l’individuazione di apposite soluzioni.
La "Risoluzione per supportare e facilitare la cooperazione tra Autorità di protezione dati e le competenti autorità per la tutela dei consumatori e della concorrenza, al fine di raggiungere standard di protezione dati chiari e globalmente elevati nell’economia digitale" amplia lo spettro di azione dei Garanti privacy, chiedendo un coordinamento maggiore con altri importanti regolatori del mercato digitale.
La "Risoluzione sui social media e i contenuti online di natura violenta ed estremista" propone misure urgenti contro i messaggi d’odio, senza limitare il diritto di espressione.
Nel corso dei lavori è stata adottata anche una risoluzione che delinea il piano d’azione della Conferenza fino al 2021. A tal proposito, è stato deciso di garantire un’organizzazione più strutturata alla rete globale di Autorità privacy (ICDPPC), trasformandola, già a partire dal 15 novembre 2019, in un nuovo organismo permanente, più visibile e operativo, la Global Privacy Assembly (GPA).
Il prossimo forum annuale delle Autorità privacy di tutto il mondo si terrà in Messico nel 2020.
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Sì del Garante per la privacy al regolamento che disciplina il cosiddetto “Bonus cultura” per i ragazzi che compiono 18 anni nel 2019. Nel complesso, lo schema di decreto, predisposto dal Mibact di concerto con il Mef, conferma i contenuti e le modalità già stabiliti per l’erogazione del beneficio negli anni passati.
In particolare, è previsto che la “Carta elettronica”, del valore di 500 euro, venga realizzata in forma di app e sia utilizzabile da tutti i diciottenni residenti nel territorio nazionale, compresi quelli in possesso, ove previsto, di un permesso di soggiorno valido. I ragazzi dovranno registrarsi all’indirizzo http://www.18app.italia.it con le proprie credenziali Spid. Attraverso la Carta il diciottenne potrà generare, sulla piattaforma “18app”, voucher di spesa, individuali e nominativi, per l’acquisto di libri, corsi di lingua, biglietti per musei, cinema, teatri. I voucher saranno accettati dalle strutture e dagli esercizi commerciali registrati nella medesima piattaforma. Dopo l’emissione delle fatture elettroniche Consap spa provvederà, previo riscontro, alla loro liquidazione.
Nel dare il via libera al regolamento, l’Autorità ha espresso alcune osservazioni per rendere le disposizioni pienamente conformi alla normativa europea e nazionale sulla protezione dei dati.
La novità, introdotta dallo schema di regolamento, prevede che, ad ogni transazione, sia acquisito e memorizzato l’indirizzo email indicato dal diciottenne al momento della creazione dell’identità digitale tramite Spid. Poiché la specifica finalità di Spid è quella di consentire la verifica dell’identità dell’utente, l’Autorità suggerisce al Mibact di valutare se non sia preferibile permettere al ragazzo, considerata la diversa finalità, di indicare un altro indirizzo e-mail per ricevere le comunicazioni relative alla carta elettronica.
A parere del Garante, sarebbe opportuno, inoltre, adeguare lo schema al nuovo quadro giuridico europeo,
prevedendo che il Ministero provveda, ai sensi della normativa sulla privacy, a definire gli obblighi e le responsabilità reciproche tra l’Amministrazione e i soggetti coinvolti (Sogei e Consap).
Per quanto riguarda, infine, l’articolo del regolamento relativo al trattamento dei dati che demanda al Mibact la disciplina delle modalità e dei tempi della gestione e conservazione dei dati personali, il Garante resta in attesa di ricevere gli schemi dei provvedimenti attuativi sui quali esprimere il proprio parere di competenza.
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Fondi Sanitari Integrativi e Assicurazioni Sanitarie armonizzati con il SSN per una sanità più inclusiva
Firenze, 28 novembre 2019 – “Il settore assicurativo – spiega Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute, intervenuto all’incontro “Valore della Sanità e Sanità di Valore. Sanità e Scienze della Vita fattore di sviluppo e crescita per l’Italia” nel corso del 14° Forum Risk Management di Firenze – è uno strumento che consente ai cittadini di avere una maggiore accessibilità e una migliore redistribuzione delle risorse rispetto all’acquisto individuale di prestazioni sanitarie nella sanità privata, basato solo sulla capacità reddituale del singolo cittadino. In quasi tutti i principali Paesi europei esiste, in affiancamento al sistema pubblico della sanità, un sistema privato che in termini di finanziamento attinge risorse dal mondo assicurativo, redistribuendo in questo modo il costo tra i cittadini e rendendolo individualmente più sostenibile.
Per questo - prosegue Vecchietti - sottolineiamo da tempo come una migliore regolamentazione del Sistema Sanitario del nostro Paese, più che favorire il sistema assicurativo, potrebbe garantire un surplus ai cittadini italiani. Serve modificare l'attuale assetto, nel quale le assicurazioni sono accessibili soprattutto ai lavoratori dipendenti o a coloro che hanno redditi più elevati, ma non riescono a garantire quella funzione di maggiore inclusività sociale, proprio perché non sono impiegate in un'ottica di integrazione organica al Sistema Sanitario Nazionale''.
“La ricetta per evitare questo genere di diseguaglianze tra i cittadini, garantendo la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario e ottemperando al dettato costituzionale dell’art. 32, come sottolineato dal professor Walter Ricciardi con la mia piena e totale condivisione – argomenta Vecchietti - si compone di tre direttrici: l’empowerment del cittadino, una migliore organizzazione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie e una gestione delle risorse finalizzata in particolare alla prevenzione. Se noi applicassimo questa ricetta al sistema italiano, apparirebbe chiaro a tutti come il ruolo della sanità privata sia di supplemento a quello che il modello dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) non riesce a garantire. Prestazioni come la prevenzione o cure erogate compatibilmente con lo stile di vita o i bisogni familiari spesso non possono essere erogate con un modello rigido: richiedono un'integrazione privata, e se quest'integrazione non è alla portata delle tasche di tutti, ovviamente si ha poi una riduzione del diritto alla salute effettivo. Per eliminare questo genere di disuguaglianze in sanità - conclude Vecchietti - è necessaria un’integrazione tra Sanità Pubblica e Sanità Integrativa”.
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